Il fermento dell’evento enoico milanese potrebbe presto contagiare altre città italiane, e Catania, insieme alla Sicilia, potrebbe essere il palcoscenico ideale per un'esperienza enogastronomica di eccellenza.
La VIII edizione di Fermento Milano è ormai alle porte: il 20 ottobre 2024, presso il prestigioso Melià Milano Hotel, si darà vita a un evento che celebra il vino e la cultura che lo circonda, unendo tradizione e innovazione in un contesto di alta qualità. Ma cosa potrebbe significare esportare un format di successo come questo al Sud?
Un evento multisensoriale
Fermento Milano non è soltanto una fiera di degustazione: è un'esperienza immersiva che, oltre a portare i visitatori in un viaggio tra i migliori vini italiani e internazionali, offre momenti educativi e tecnologicamente avanzati.
La possibilità di vivere la vendemmia siciliana tramite visori VR è solo un esempio di come l'evento riesca a coniugare tradizione e avanguardia. La Sicilia, con la sua millenaria storia vitivinicola, potrebbe ampliare ancora di più questo aspetto, coinvolgendo le sue aziende locali in una narrazione interattiva e sensoriale.
Un format vincente, accogliente e inclusivo
A Milano, i visitatori possono degustare i vini direttamente a contatto con i produttori, grazie a un allestimento che abbatte barriere fisiche tra esperto e appassionato.
La stessa dinamica potrebbe essere replicata in Sicilia, dove i vignaioli locali, noti per la loro passione e dedizione, sarebbero i veri protagonisti dell'evento.
Il format di Fermento, con banchi di assaggio allestiti lungo le pareti perimetriche e sommelier a disposizione, permetterebbe di creare uno spazio conviviale e accogliente, riflettendo l'ospitalità tipica del sud Italia.
Un'opportunità per la Sicilia e il vino etneo
Catania, con l’Etna alle spalle e una tradizione vitivinicola sempre più riconosciuta a livello internazionale, potrebbe essere la cornice perfetta per portare un evento del calibro di Fermento.
La possibilità di far vivere una vendemmia etnea, magari nei territori del Nerello Mascalese o del Carricante, arricchita dall'uso di tecnologie immersive, aggiungerebbe un valore unico all'esperienza.
E non solo: Fermento potrebbe diventare un'occasione per i produttori siciliani di presentarsi a un pubblico di winelover sempre più esigente, offrendo masterclass esclusive e degustazioni verticali di annate storiche.
Un ponte tra innovazione e tradizione
Fermento Milano ha introdotto una novità assoluta nel panorama delle fiere vinicole: l’Enoverse, un metaverso che permette di esplorare il mondo del vino in modo virtuale.
Questa innovazione potrebbe facilmente essere adattata anche a una versione siciliana dell’evento, ampliando la visibilità internazionale delle cantine dell’isola. Con un’enoteca online che raccoglie oltre 200 etichette, Fermento si posiziona come una piattaforma completa, che potrebbe dare ulteriore slancio alla distribuzione dei vini siciliani sia sul mercato nazionale che estero.
Fermento Sicilia: perché No?
L'idea di un Fermento Sicilia non è solo una suggestione. L'evento potrebbe attrarre non solo gli appassionati di vino, ma anche operatori del settore HO.RE.CA., stampa e investitori, portando nuovi flussi economici e un ritorno d'immagine per tutto il territorio.
Un evento che, in sinergia con la tradizione vitivinicola dell’isola, potrebbe consolidare la Sicilia come una delle regioni vinicole di riferimento in Italia e nel mondo.
Se Fermento Milano rappresenta già oggi una delle manifestazioni più innovative nel mondo del vino, un suo “gemello” siciliano potrebbe arricchire ulteriormente il panorama enogastronomico nazionale, unendo alla qualità dell'evento la ricchezza del patrimonio vitivinicolo dell’isola.
Chissà, forse nel 2025 il racconto di Fermento Milano si trasformerà in quello di Fermento Sicilia.