Costumi d’epoca, antichi mestieri, botteghe, animali e degustazioni di prodotti locali: tutto questo è ciò che si può trovare nei vari Presepi Viventi che in questo periodo come ogni anno vengono allestiti in Sicilia.
Noi di SudGusto in particolare siamo andati a vedere quelli di Monterosso Almo, Vizzini e Villasmundo, seguendo un percorso che ci ha fatto tornare indietro di duemila anni.
Il nostro viaggio è iniziato a Monterosso Almo, piccolo borgo in provincia di Ragusa definito la “Betlemme di Sicilia”. Qui il Presepe Vivente è molto sentito da tutti i cittadini ed è stato riconosciuto come il presepe vivente più affascinante dell'isola e dell'intera Italia. La rappresentazione inizia con San Giuseppe e la Madonna che discendono dalla Chiesa del Duomo fino al Quartiere Matrice in sella ad un asino.
Poi si posizionano all’interno della bellissima grotta insieme ai magi, mentre lungo il percorso i visitatori possono imbattersi nei curdari, nel fabbro, nel setaiolo, la lavandaia, il calzolaio e molte altre figure. Si trova anche la taverna dove, riscaldati dal vino, al suono del mandolino e della fisarmonica, si canta con gioia; la bottega dello scalpellino che, con maestria artigianale, lavora la dura pietra.
A venti minuti di distanza da Monterosso Almo si trova Vizzini, che ha festeggiato il Natale con uno dei Presepi viventi più particolari per il suo genere, ovvero quello enogastronomico.
I prodotti locali sono stati infatti i principali protagonisti di questa rappresentazione che si è svolta tra i vicoli adiacenti la via Santa Lucia. Qui ci siamo immersi in un vero e proprio “villaggio dei sapori”, dove accanto le casette in cui venivano rappresentati gli antichi mestieri e le botteghe, si poteva acquistare in alcuni stand le scacce, i formaggi, le conserve, i salumi, i dolci, nonché della buonissima ricotta, il prodotto principe di Vizzini.
Un evento che ha richiamato la Betlemme dei tempi di Gesù ma non solo. Tra i vicoli si sentiva anche aria di novelle di Giovanni Verga, con le atmosfere descritte nei suoi racconti che sembrano prendere vita, come se Mastro-don Gesualdo o Rosso Malpelo potessero apparire dietro a un angolo.
Ultimo presepe che abbiamo visitato è stato quello della Sugherata di Villasmundo. Un sentiero di 300 metri tra alberi secolari che accoglie ogni visitatore per un'esperienza straordinariamente unica. Lungo il tragitto oltre ad ammirare gli antichi mestieri artigianali (lo scalpellino, il cestaio, il fabbro) siti all’interno di capanne tradizionali, vengono offerti agli ospiti delle minestrine di ceci, la ricotta, il pane caldo, la “calia” il cedro e le arance. Insomma uno scenario suggestivo in cui la storia della Natività si intreccia con i sapori e i colori del territorio della sugherata.