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Al centro del progetto c’è un’idea semplice: restituire al cinema la sua funzione sociale, trasformarlo in uno spazio comunitario, di scambio e confronto tra appassionati o “cinefili” ammesso e concesso questa parola possa ancora oggi significare qualcosa.
In questa direzione si muove la rassegna, una chiamata rivolta agli under 35 invitati a proporre micro-rassegne cinematografiche composte da cinque film, corredate da una breve descrizione curatoriale e da una bio del proponente.
L’obiettivo? Far emergere dal silenzio e dalla solitudine una comunità spesso senza bussola, stimolare dialoghi sui gusti di chi con il cinema ha un rapporto “odio e t’amo”.
Il successo crescente, in particolare della seconda edizione – realizzata con la collaborazione di Cineclub In Aria e Collettivo Casa Nostra – ha spinto gli organizzatori a fare un salto in avanti:
l’edizione attuale concentra in tre giornate dense molte delle attività nate e maturate nell’arco dell’ultimo anno.
Il festival si arricchisce anche grazie alla collaborazione con gruppi di appassionati come Catania Mediterranea – sezione del Catania Film Fest – che ha presentato il toccante documentario Gaza From Ground Zero, e Arena Saturnia, un cinema segreto notturno di cui nessuno conosce la posizione, che porterà “Il sapore della ciliegia” di Kiarostami.
Completano il programma quattro masterclass aperte ai partecipanti, tenute da filmmaker come Ivano Lollo, Alessandro Aiello, Marco Pirrello e Giulia Cosentino: occasioni preziose per approfondire linguaggi, tecniche e visioni del fare cinema oggi.
I Live Cinema Festival non è solo un festival. È un esperimento culturale che prova a rimettere al centro il piacere condiviso del cinema, come forma di incontro, come laboratorio di idee, come spazio per giovani che vogliono farsi ascoltare, o anche solo guardare un film.