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Esplorare la Sicilia tra storia e gastronomia: cenare in castelli, grotte e conventi

2024-08-30 06:47

Elisa Petrillo

Focus, Turismo,

Esplorare la Sicilia tra storia e gastronomia: cenare in castelli, grotte e conventi

Un viaggio culinario tra le meraviglie storiche dell’isola, dove antiche dimore e siti archeologici diventano suggestivi scenari per esperienze gastronomiche

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Castelli, grotte, ville e conventi, luoghi che un tempo furono teatri di eventi storici, oggi accolgono i visitatori offrendo loro non solo la possibilità di gustare piatti tipici, ma anche di immergersi in atmosfere ricche di fascino e storia. 

 

La Sicilia, isola dal passato glorioso, valorizza così il proprio patrimonio, rendendolo parte integrante di un’offerta turistica e culinaria unica.

 

 Incavò: Iil fascino della speleologia a tavola

Nel cuore della zona archeologica del Parco Forza di Ispica, immersa nella natura iblea, una grotta centenaria si trasforma in un’insolita pizzeria, Incavò, curata da Claudio Maucieri. Con due spicchi nella guida del Gambero Rosso, questo locale prosegue sulla scia dell’archeo-speleo gastronomia, un’esperienza che Maucieri aveva già proposto con successo con la pizzeria Caveau. Incastonato in quello che è stato ribattezzato il “Grand Canyon siciliano”, Incavò offre pizze preparate con ingredienti stagionali e locali, esaltando il legame profondo con il territorio.

 

Il Castello di Petralia Sottana: dove la storia incontra la cucina

Nel borgo di Petralia Sottana, il maestoso castello normanno costruito nel 1062 da Ruggero d’Altavilla rivive come pizzeria e ristorante grazie all’impegno della famiglia Calderaro. Luca e Marco Calderaro, insieme ai genitori, gestiscono la struttura, offrendo una cucina che coniuga tradizione e innovazione. Utilizzando materie prime dell’azienda agricola di famiglia e del territorio madonita, il ristorante propone una pizza che, pur rispettando i sapori del passato, viene preparata con tecniche moderne, garantendo una fragranza unica grazie all’utilizzo di risorse locali come l’acqua di Geraci Sicula.

 

Antico Convento dei Cappuccini: un’oasi di serenità e gusto

A Ragusa Ibla, l’Antico Convento dei Cappuccini, costruito nel 1610 e unico esempio di architettura pre-terremoto del Val di Noto del 1693, è oggi sede del ristorante Cernobio-Osteria dei frati. Il progetto di recupero, voluto dalla famiglia D’Amanti, ha mantenuto intatta l’architettura originale, creando un luogo dove la cucina ripropone i valori di semplicità e genuinità tipici dello spirito monastico. Il ristorante offre menù che esaltano le tradizioni marinare e contadine siciliane, mentre la Scuola di Alta Cucina Mediterranea Nosco rappresenta un fiore all’occhiello per chi desidera approfondire l’enogastronomia siciliana.

 

 Castello San Marco: il Barocco siciliano che guarda al futuro

Sulla costa ionica, tra Catania e Taormina, sorge il Castello San Marco, un’antica dimora principesca eretta nel 1689 dal Principe Gravina Cruyllas. Trasformato in un charming hotel dalla famiglia Murabito, il castello ospita oggi il Ristorante Giardino di Pietra, dove lo chef Giuseppe Bonaccorso propone una cucina sostenibile, basata su materie prime provenienti dall’orto biologico del castello. Qui, il fascino del barocco siciliano si sposa con una visione culinaria innovativa e proiettata verso il futuro.

 

Castello Pensabene: un tuffo nel passato con gusto

Nel piccolo borgo di Castroreale, in provincia di Messina, il Castello Pensabene si erge come una fortezza medievale, intrisa di leggende e storie secolari. Gestito dalla famiglia Pensabene da generazioni, il castello ospita oggi un ristorante dove la cucina, guidata dalla chef Maria Luisa Cutrupia, abbraccia lo spirito innovativo della nouvelle vague siciliana. La brigata di cucina riesce a coniugare tradizione e modernità, proponendo piatti radicati nel territorio ma con un tocco contemporaneo.

 

 Questi ristoranti, incastonati in contesti storici di rara bellezza, offrono un’esperienza unica che va oltre il semplice pasto, rappresentando un vero e proprio viaggio tra le radici culturali e gastronomiche dell’isola.


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